Il Libro dei Proverbi ci invita ad andare oltre le ricchezze materiali per aprirci a quelle di Dio

Il Libro dei Proverbi ci invita ad andare oltre le ricchezze materiali per aprirci a quelle di Dio
“Il saggio ascolterà e accrescerà il suo sapere; l’uomo intelligente ne otterrà buone direttive per capire i proverbi e le allegorie, le parole dei saggi e i loro enigmi”. Di recente mi è capitato di sfogliare una Bibbia Diodati, stampata a Londra nel 1848 (formato tascabile). Lo stato di conservazione abbastanza integro porta alla conclusione
“Il regno di Dio è in mezzo a voi” Passato, presente, futuro: da sempre l’umanità si interroga sul legame di questi tre tempi della vita che ciascuna/o di noi conosce. Gli ebrei credevano che il passato fosse stato glorioso, il presente non degno di nota e credevano in un futuro nel quale Dio avrebbe mandato
“Così parla il Signore, DIO: “Ecco, io aprirò le vostre tombe, vi tirerò fuori dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi ricondurrò nel paese d’Israele”. Hitler, nato cattolico, si era reso subito conto della difficoltà di governare un paese pluriconfessionale e sapeva anche che non poteva esserci coesistenza tra “una fede cristiano-giudaica con tutta
“Quel che abbiamo visto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché voi pure siate in comunione con noi; e la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo”. Ragionare fuori dagli schemi è pericoloso. Pensiamo a Jacopo Lombardini che è stato un educatore e predicatore metodista prima e
Io sono stato presso di voi con debolezza, con timore e con gran tremore. Siamo in Inghilterra all’inizio del ‘900 dove troviamo Anna che vive grazie alla generosità della cognata. Anna soffre per questa terribile situazione che la vede dipendente e debitrice verso una donna superficiale che non riesce a stimare e nel giro di
“Ricercate l’amore e desiderate ardentemente i doni spirituali, principalmente il dono di profezia”. Quando penso alle profetesse e ai profeti mi vengono in mente persone fuori dal comune e con dei doni speciali. Ma è giusto che sia così? Solo le e gli esseri speciali possono profetare? No. Non è quello che dice Paolo nel
“La Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità ; e noi abbiamo contemplato la sua gloria”. Natale: la “Parola” che diventa “carne”, ovvero – per dirla nell’originale greco del Vangelo di Giovanni – il “lògos” che si fa “sà rx”, e dunque pure l’Idea che
“Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi (…) Il Signore è vicino”. Rallegratevi “sempre” nel Signore. È proprio quel “sempre”, innanzitutto, che rende questo invito ricevibile e incoraggiante in qualunque situazione. Rallegratevi sempre. Anche quando stai male; anche nella paura per il futuro tuo, dei tuoi cari, della tua chiesa, del tuo paese, dell’universo creato; perfino
“Preparate nel deserto la via del Signore, appianate nei luoghi aridi una strada per il nostro Dio! (…) Ecco: il Signore, Dio, viene con potenza” Nella grande “visione” storico-teologica del profeta Isaia non è sempre facile intuire chi prenda via via la parola. In questa scena è la “voce” di un messaggero qualunque a rispondere
“Rialzatevi, levate il capo, perché la vostra liberazione si avvicina” I comandamenti del Dio della Bibbia non vanno mai ricevuti semplicemente come gli ordini indiscutibili o addirittura incomprensibili impartiti da un padrone ai suoi servi o da un ufficiale ai suoi soldati, ma piuttosto come dei premurosi, accorati e motivati inviti a vivere quella vita
“Anche voi siate pronti; perché, nell’ora che non pensate, il Figlio dell’uomo verrà ” Da sempre l’essere umano cerca di sapere che cosa avverrà nel suo futuro. Facciamo ricerche scientifiche nei più vari campi, dall’economia all’ecologia, o ci affidiamo alle rassicuranti illusioni come l’astrologia, per cercare di comprendere che cosa accadrà domani sulla base di ciò