Ezechiele 34,3

«Voi, pecore mie, pecore del mio pascolo, siete uomini. Io sono il vostro Dio, dice il Signore». Quante volte è stato abusato dell’amata immagine del pastore della pecora per legittimare il potere umano? Eppure non riusciamo a staccarci da questa immagine, nemmeno in tempi postmoderni o postcristiani. Anche il nostro testo, il padre dell’immagine nella

Giovanni 21,3 ss.

«Uscirono e salirono sulla barca; e quella notte non presero nulla. Quando era già  mattina, Gesù si presentò sulla riva…» Un dipinto tragico della realtà  umana: in una piccola barca in mezzo ad un mare di incertezze e, allo stesso tempo, gettiamo al buio le nostre speranze. Tutta la notte. Tutta la vita. Non sapendo

Matteo 28,4

«E, per lo spavento che ne ebbero, le guardie tremarono e rimasero come morte». Le due guardie romane messe lì da Ponzio Pilato su richiesta delle autorità  religiose. Concordate. Un compromesso tra trono e altare. Due guardie perfettamente inquadrate. Difendono il sacro sepolcro. Per impedire che qualcuno possa entrare in contatto diretto con Gesù: Gesù,

Marco 14,4

«Alcuni, indignatisi, dicevano tra di loro: “Perché si è fatto questo spreco d’olio? Si poteva vendere quest’olio per più di trecento denari, e darli ai poveri”». Il ragionamento è giusto. Non possiamo non aderire a questo programma per i poveri. È lei, la donna di Betania, che non va. E perché non va? Perché ha

Genesi 22, 11 ss.

«Ma l’angelo del SIGNORE lo chiamò dal cielo e disse: “Abraamo, Abraamo!” Egli rispose: “Eccomi”. E l’angelo: “Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli male…”». Il racconto del sacrificio di Isacco segna un passaggio definitivo nella storia delle religioni: dai sacrifici umani ai sacrifici di animali. Cioè: Dio stesso non vuole più

Giovanni 16,20

«In verità , in verità  vi dico che voi piangerete e farete cordoglio, e il mondo si rallegrerà . Sarete rattristati, ma la vostra tristezza sarà  cambiata in gioia». Oggi si cerca soprattutto ciò che fa divertire. Se un discorso obbliga a riflettere non interessa. Le prime serate televisive sono piene di comici condannati a far ridere.

Salmo 25,15

«I miei occhi sono sempre rivolti al Signore, perché sarà  lui a trarre i miei piedi dalla rete». Chi cammina deve stare attento a dove mette il piede. Chi guida un’automobile deve guardare la strada. Diversa la situazione di chi rimane impigliato, o perché è inciampato da qualche parte, o perché qualcuno gli ha teso

Salmo 25,6

«Ricòrdati, o Signore, delle tue compassioni e della tua bontà ,
 perché sono eterne». Di persone che vivono in condizioni estreme di miseria e disperazione si dice che sono dimenticate da Dio. Ma allora Dio si ricorda solo di chi vive discretamente o addirittura solo di chi vive nell’abbondanza? Si dimentica di chi mangia solo un

I Pietro 1,3

«Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha fatti rinascere a una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti». La speranza è un frutto della risurrezione di Gesù Cristo. Nulla può attenuarla. Non il buio della sofferenza, non la luce dei momenti

Filippesi 2,12-13

«Adoperatevi al compimento della vostra salvezza con timore e tremore; infatti è Dio che produce in voi il volere e l’agire, secondo il suo disegno benevolo». La salvezza è la vita che scaturisce dall’opera di Cristo. È futuro e presente al tempo stesso. È futuro in quanto è una pienezza promessa. È presente in quanto

Ebrei 4,12

«La parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l’anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore». Ascoltare la parola di Dio è l’opposto che avere un’idea di Dio. Idee su Dio ce ne sono

Daniele 9,18

«O mio Dio, inclina il tuo orecchio e ascolta! Apri gli occhi e guarda le nostre desolazioni, guarda la città  sulla quale è invocato il tuo nome». La comunità  di Israele, per non abusare del nome di Dio, evita di pronunciarlo e lo sostituisce con «Signore» o semplicemente con «il Nome». Questo non significa che