«Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi. (…) Il Signore è vicino.» “Proprio non ci siamo! Rallegrasi di che cosa? Del nostro governo, dell’economia che va a rotoli? Mio figlio non trova lavoro da due anni, mio marito lo ha perso e il padrone di casa minaccia di sfrattarci! Che c’è da rallegrarsi? C’è da disperarsi
Il Vangelo ci parla
Matteo 24,42
«Vegliate, dunque, perché non sapete in quale giorno il vostro Signore verrà » Bella questa parola! Finalmente qualcosa facile da capire e da utilizzare! La metterò subito in pratica ricordandola ai miei dipendenti, a quei fannulloni che ne approfittano quando sono assente! Questa la risposta della persona a cui volevo ricordare, citando l’Evangelo, che siamo in
Galati 6,2
«Portate i pesi gli degli altri e adempirete così alla legge di Cristo» “Poveri voi che per lodare il Dio in cui credete dovete rispondere ad una legge così dura! A me bastano e avanzano i pesi che devo portare io per tirare avanti! Altro che pensare a quelli degli altri!” Così mi rispose una
Luca 12,35
«I vostri fianchi siano cinti, e le vostre lampade accese» Il testo che ci conduce in quest’ultima domenica dell’anno liturgico, prosegue raccontando di un servo che aspetta che il suo padrone torni a casa dopo la festa del proprio matrimonio. Quel servo viene invitato a farsi trovare vestito e con la luce accesa così che
II Corinzi 5,10
«Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo» Un tribunale. Che brutta immagine! Ma questo lo dice anche la chiesa evangelica? Forse facciamo bene a chiarire i nostri pensieri. Primo punto: questo versetto, che ci conduce attraverso la penultima domenica dell’anno liturgico, è biblico, per questo esprime certamente un concetto importante anche per
Esodo 20,2 e Atti degli apostoli 16,40
«Io sono il Signore, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù» «Allora Paolo e Sila, usciti dalla prigione, entrarono in casa di Lidia; e visti i fratelli, li confortarono, e partirono» La liberazione dalla schiavitù in Egitto è IL grande racconto del Primo Testamento. La liberazione dalla
Deuteronomio 6,5
«Tu amerai il Signore, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima tua e con tutte le tue forze» Questo versetto del Primo Testamento è la parte centrale del cosiddetto Sch’ma Israel, della preghiera che ogni ebreo credente recita la mattina e la sera. Non è solo un comandamento, è molto di più:
Salmo 130,4
«Presso di te è il perdono, perché tu sia temuto» C’è una parola nel versetto di questo Salmo, che ci conduce attraverso la domenica, che mi colpisce: perdono. Questo Salmo è un breve inno di pellegrinaggio cantato da un credente che afferma di trovarsi in luoghi profondi. Quante persone incontro ogni giorno che mi dicono
Romani 12,21
«Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene» È una frase abbastanza conosciuta che è sempre bello ripetere, però quanto può essere difficile metterla in pratica! L’apostolo Paolo scrive questo versetto a una chiesa che conosce la persecuzione. Noi oggi, almeno in Europa, non possiamo neppure immaginarci che cosa voglia dire
Michea 6,8
«O uomo, egli ti ha fatto conoscere ciò che è bene; che altro richiede da te il Signore, se non che tu pratichi la giustizia, che tu ami la misericordia e cammini umilmente con il tuo Dio?» È il profeta Michea ad esprimersi così centinaia di anni fa, ma la chiarezza di queste parole colpisce
Osea 11,3
«Io insegnai a Efraim a camminare, sorreggendolo per le braccia; ma essi non hanno riconosciuto che io cercavo di guarirli» Efraim è una tribù d’Israele, ma questo versetto potrebbe essere rivolto anche a noi oggi. È un’immagine bellissima immaginarsi Dio che ci sorregge per le braccia per insegnarci a camminare. Chi si è trovato in
Genesi 34,2
«Sichem, figlio di Camor l’Ivveo, principe del paese, la vide, la rapì e si unì a lei violentandola.» Dina è in giro per andare a trovare le sue amiche e viene violentata dal figlio di un uomo potente. Poi scompare dalla scena con il suo dolore, le sue lacrime, la sua vita ferita. Lui dirà