«Gesù disse loro: “Venite a far colazione”. E nessuno dei discepoli osava chiedergli: “Chi sei?” Sapendo che era il Signore. Gesù venne, prese il pane e lo diede loro; e così anche il pesce» La scrittura è forma che riattiva il ricordo e in questo brano ci sono forme che si rivelano all’alba. Mani unte
Il Vangelo ci parla
Giosuè 4: 9. 20-21
«Giosuè fece rizzare pure dodici pietre in mezzo al Giordano, nel luogo dove si erano fermati i piedi dei sacerdoti che portavano l’arca del patto, e vi sono rimaste fino ad oggi. (…) E Giosuè fece rizzare in Ghilgal le dodici pietre che essi avevano prese dal Giordano. Poi parlò ai figli d’Israele e disse
Giosuè 15:16-19, Giudici 1:12-15
«Caleb disse: “A chi batterà Chiriat-Sefer e la prenderà io darò in moglie mia figlia Acsa”. Allora Otniel figlio di Chenaz, fratello di Caleb, la conquistò, e Caleb gli diede in moglie sua figlia Acsa. E quando lei venne a star con lui, persuase Otniel a lasciarle chiedere un campo a Caleb, suo padre. Lei
Levitico 25: 1-2
«L’Eterno parlò ancora a Mosè sul monte Sinai, dicendo: “Parla ai figli d’Israele e di’ loro: Quando entrerete nel paese che io vi do, la terra osserverà un sabato di riposo per l’Eterno.”» Per comprendere appieno il significato del nostro testo dobbiamo riflettere sul nostro ritorno a Dio, sul valore che diamo a ciò che
Matteo 6: 34
«Non siate in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di sé stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno» Il versetto di Matteo 6 si colloca all’interno di una serie di riflessioni che Gesù condivide con quanti sono attorno a lui: una folla è giunta da ogni luogo, molti di loro, malati
Esodo 16,18b
«…Ognuno ne raccolse quanto gliene occorreva per il suo nutrimento». Il nostro verso si colloca all’interno della storia del popolo di Israele in fuga dall’Egitto verso la terra promessa. Siamo nel deserto, luogo di isolamento, in cui un’intera generazione vivrà per quaranta anni. Ogni volta, nel ripiantare le tende è data al popolo la possibilità
Romani 5,8
«Dio mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi» L’antica frase latina Do ut des (io do affinché tu dia) non ha perso affatto la sua importanza. Il suo senso traslato può essere espresso in questi termini: «scambiamoci le cose in maniera ben
Salmo 91,15
«Egli m’invocherà , e io gli risponderò; sarò con lui nei momenti difficili; lo libererò, e lo glorificherò». Il Salmo 91 è uno stupendo dialogo che mette in risalto la Parola e la fedeltà dell’Eterno. La figura dell’orante può essere identificata con il popolo d’Israele: Israele abiterà al sicuro, la sorgente di Giacobbe sgorgherà solitaria in
Salmo 31,2
«Porgi a me il tuo orecchio; affrettati a liberarmi; sii per me una forte rocca, una fortezza dove tu mi porti in salvo» Nella liturgia delle chiese valdesi e metodiste la domenica Esto mihi o Sii per me segna da un lato la chiusura del cosiddetto tempo ordinario e dall’altro l’inizio della preparazione alle festività
Luca 14,23
«Il signore disse al servo: “Va’ fuori per le strade e lungo le siepi e costringili a entrare, affinché la mia casa sia piena”» Questo versetto fa parte di una parabola che Gesù racconta quasi a titolo di commento dell’affermazione che durante un banchetto fa uno dei commensali: «Beato chi mangerà pane nel regno di
Isaia 60,2
«Ecco, le tenebre coprono la terra e una fitta oscurità avvolge i popoli, ma su di te sorge il Signore e la sua gloria appare su di te» Questo versetto è tratto dagli ultimi dieci capitoli del libro del profeta Isaia. In questi capitoli sono descritti il ritorno in Gerusalemme e la ricostituzione del popolo,
Luca 13,29
«E ne verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno, e staranno a tavola nel regno di Dio» Questo insegnamento di Gesù trasmesso sia da Luca che da Matteo 8,11 raccoglie il retaggio degli oracoli contenuti in Isaia, in particolare nei capitoli 49 e 56. Nella versione di Matteo tale collegamento a